“Costruire ponti”. Daniel Ernst Jablonski nell’Europa del primo Illuminismo

By 3 Maggio 2017 Settembre 13th, 2018 num. 1 - giugno 17

Costruire ponti

Si è chiusa il 20 marzo la mostra Brückenschläge – Daniel Ernst Jablonski im Europa der Frühaufklärung, ospitata a partire dal 25 ottobre 2016 presso il Deutsches Historisches Institut in Rom, in via Aurelia Antica 391. Realizzata da Jablonski-Forschungsstelle dell’Università di Stoccarda, Deutsches Kulturforum östliches Europa di Potsdam e Berlin-Brandeburgische Akademie der Wissenschaft Leibniz-Edition Potsdam, la mostra è stata esposta in molte capitali europee e in diversi istituti di ricerca ed è arrivata a Roma grazie all’iniziativa e alla collaborazione tra l’ILIESI, il Deutsches Historisches Institut in Rom, e la Sodalitas Leibnitiana. Si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione del terzo centenario dalla morte di Gottfried Wilhelm Leibniz, di cui Jablonski fu corrispondente. I pannelli di cui si costituisce il percorso espositivo (si tratta infatti di una Tafelausstellung) documentano l’importante attività culturale del teologo tedesco e il suo particolare contributo al dibattito religioso e politico del Settecento. Attraverso la figura di Jablonski, che fu con Leibniz fondatore dell’Accademia delle Scienze di Berlino e suo presidente dal 1733, è possibile infatti ricostruire la fitta rete di corrispondenti leibniziani che con il filosofo tedesco condividevano i temi della riunificazione delle chiese, della fondazione delle accademie scientifiche e di una circolazione delle idee senza confini geografici o linguistici.

Tra le attività che hanno accompagnato l’esposizione presso il DHI si segnalano la giornata di studi Leibniz, Jablonski, und Berlin: ein Seminar des Leibniz-Korrespondenten Projektes, che ha avuto luogo il 27 febbraio 2017 (http://www.iliesi.cnr.it/iniziative/Leibniz_Jablonski.pdf) e la conferenza di chiusura tenuta dal prof. Joachim Bahlcke (Universität Stuttgart), dal titolo: Zwischen arcanum und publicum. Das Interesse an der Korrespondenz Daniel Ernst Jablonskis vom 17. Jahrhundert bis zur Gegenwart. 

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