Visualizza PDF 1977-01-19-GCA-L’unità

Uno studio del linguaggio filosofico del Sei-Settecento europeo visto attraverso Bruno, Galileo, Vico e Cartesio.

Trenta filosofi, filologi, linguisti e lessicologi di diversi paesi si sono riuniti nei giorni scorsi a Roma nell’Istituto di filosofia dell’università, in un incontro (che è ii secondo a scadenza triennale) -promosso dal « Lessico intellettuale europeo», un centro di studi del CNR di cui è presidente Eugenio Garin e direttore Tullio Gregory. Si è trattato di un’iniziativa, unica in Europa, in cui si sono ritrovate insieme le imprese più importanti che operano tra lessícografia e storia della cultura e che rappresentano tutti i grandi lessici delle lingue nazionali.
Una storia della cultura – si può dire nell’accezione più generale – non può non passare attraverso una storia della terminologia della cultura stessa: storia dei linguaggi « ordinari » o letterari, ma anche storia di linguaggi «speciali», come ad esempio quello scientifico-filosofico. E il « Lessico » appunto, in questo incontro romano, ha inteso verificare lo stato di integrazione europea» degli studi di lessicografia scientifico~filosofica e di sviluppare nuovi programmi comuni.
All’attenzione degli studiosi presenti è stato posto un grande tema: quello di redigere un «Tesoro del latino medievale e moderno», che deriva dall’esigenza di costituire un repertorio di quel settore della latinità in genere trascurato dalle ricerche, linguistiche e lessicografiche, impegnate invece sul fronte del latino classico. Un lessico, insomma, del linguaggio filosofico del Sei-Settecento europeo, quando nascono le lingue nazionali come superamento del latino, visto attraverso alcuni autori chiave del pensiero: Giordano Bruno.
Galileo (al convegno una delle relazioni presentate è stata sull’accezione del termine « momento » nella sua evoluzione dalla fisica e dalla meccanica antiche a Galileo, Bacone, Vico, Cartesio. Di quest’ultimo il centro del CNR va pubblicando i lessici •delle sue opere in collaborazione con 1« Equipe Descartes» di Parigi.

Ampio spazio poi ha dedicato il convegno a concrete esemplificazioni di elaborazione di dati che vertono su di un unico termine, e ciò allo scopo di giungere per quanto più è possibile cd una omogeneizzazione delle metodologie. Così è stato per ii termine «ordine», considerato in epoche e autori diversi, proprio per la convergenza di interessi e di significati, che contiene in senso filosofico, storico, morale, scientifico e politico. « Ordo-ordre-ordine » è stato studiato e discusso, tracciando la storia del termine e dei suoi usi e significati nelle opere di Cartesio e di Malebranche, rispettivamente nelle relazioni dei francesi Pierre Costabel e André Robinet.
Vale infine accennare •alla utilizzazione avanzata delle tecniche e dei metodi meccanografici per l’analisi e Io studio del linguaggio dei filosofi, principalmente del Sei-Settecento. E’ questa analisi• (filologica e lessicale) di una lingua o di un testo, da una parte, e di inventari e censimenti statistici di fattori e categorie del vocabolario impiegato dai singole autori, dall’altra a costituire la vera « mediazione » metodologica fra filosofia e informatica.
Oggi le macchine calcolatrici costituiscono- un ausilio sempre piu efficace per la storia del linguaggio scientifico-filosofico, fornendo (attraverso spogli integrali meccanizzati di opere filosofiche) una lettura dei testo non più fatta manualmente e artigianalmente, ma tale da restituire a comando tutti i termini che vi compaiono (ad esempio: «mondo », «natura.», «anima», «accelerazione»), nella serie di «occorrenze» o apparizioni, La scheda fornisce così dieci righe dì contesto autosufficiente (cinque righe prima in cui il termine ricorre e cinque dopo) che serve per capire l’uso semantico del termine stesso.